Quest’anno le emissioni di gas serra dovrebbero calare del 5,5 per cento in tutto il mondo rispetto a quelle registrate nel 2019. A sostenerlo è il sito Carbon Brief che ha aggiornato le stime in base alle previsioni sulla domanda di petrolio. Un calo pari a circa 2 gigatonnellate. Pur essendo il calo più consistente della storia dell’umanità, più di quello registrato durante l’influenza spagnola, la Seconda guerra mondiale o la più recente crisi finanziaria del 2008-2009, questo potrebbe non essere abbastanza.
Secondo le previsioni degli scienziati, infatti, per centrare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e limitare l’aumento della temperatura media entro 1,5 gradi centigradi, la riduzione deve essere almeno del 7,6 per cento ogni anno fino alla fine del decennio. Quest’anno dunque il calo dovrebbe essere pari a 2,8 gigatonnellate.
Per essere ancora più espliciti, nonostante la contrazione prevista per il 2020, quest’anno la concentrazione di CO2 in atmosfera (che si esprime in parti per milione, ppm) continuerà a crescere perché solo con il raggiungimento dell’obiettivo delle emissioni nette pari a zero, questo valore si stabilizzerà.
L’altra notizia di queste settimane arriva da uno studio pubblicato dall’Università di Harvard. Questo ha confermato come il coronavirus sia più letale per l’essere umano in presenza di altri fattori inquinanti, come le polveri sottili, in particolare le più sottili come il pm2,5. Si tratta delle particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 2,5 micrometri (μm).
La ricerca è stata condotta negli Stati Uniti e ha dimostrato che il Sars-Cov-2 sarà più letale tra le persone che sono state esposte a inquinamento atmosferico. All’aumento di un microgrammo per metro cubo di pm2,5 corrisponderebbe un aumento del 15 per cento del tasso di mortalità.
Questa pandemia deve rivoluzionare le nostre vite. Se vogliamo sopravvivere come specie umana dobbiamo smettere di ritenerci superiori. Dobbiamo levarci di dosso la presunzione di poter “vivere sani in un mondo malato”. E per farlo ci vuole una rivoluzione ecologica che ponga al centro le regole dalla natura. Lo hanno chiesto a gran voce i ragazzi italiani dei Fridays for future con una lettera appassionata all’Italia, sottoscritta da numerosi ricercatori, scienziati, esperti. Questo un estratto:
“L'uscita dalla crisi sanitaria dovrà essere il momento per ripartire, e la transizione ecologica sarà il cuore e il cervello di questa rinascita: il punto di partenza per una rivoluzione del nostro intero sistema. La sfida è ambiziosa, lo sappiamo, ma la posta in gioco è troppo alta per tirarsi indietro. Dobbiamo dare il via a un colossale, storico, piano di investimenti pubblici sostenibili che porterà benessere e lavoro per tutte e tutti e che ci restituirà finalmente un futuro a cui ritornare, dopo il viaggio nell’oscurità di questa pandemia.
Un futuro nel quale produrremo tutta la nostra energia da fonti rinnovabili e non avremo più bisogno di comprare petrolio, carbone e metano dall’estero. Nel quale smettendo di bruciare combustibili fossili, riconvertendo le aziende inquinanti e bonificando i nostri territori devastati potremo salvare le oltre 80.000 persone uccise ogni anno dall’inquinamento atmosferico.
Immagina, cara Italia, le tue città saranno verdi e libere dal traffico. Non perché saremo ancora costretti in casa, ma perché ci muoveremo grazie a un trasporto pubblico efficiente e accessibile a tutte e tutti. Con un grande piano nazionale rinnoveremo edifici pubblici e privati, abbattendo emissioni e bollette. Restituiremo dignità alle tue infinite bellezze, ai tuoi parchi e alle tue montagne. Potremo fare affidamento sull’aria, sull’acqua, e sui beni essenziali che i tuoi ecosistemi naturali, sani e integri, ci regalano. Produrremo il cibo per cui siamo famosi in tutto il mondo in maniera sostenibile.
In questo modo creeremo centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro ben retribuiti, in tutti i settori.
Questo futuro è davvero possibile, cara Italia, ne siamo convinti. Per affrontare questa emergenza sanitaria stiamo finalmente ascoltando la scienza. Ed è proprio la scienza ad indicarci chiaramente la rotta da percorrere per sconfiggere la crisi climatica. Stavolta sappiamo quanto tempo ci rimane per agire: siamo già entrati nel decennio cruciale. Il momento del collasso dell’unico ecosistema in cui possiamo vivere, il superamento di 1,5°C di riscaldamento globale, già si staglia all'orizzonte. La folle curva di emissioni va capovolta già da quest'anno, e per sempre. Solo se ci riusciremo costruiremo un paese e un mondo più giusto, più equo per tutte e tutti, non a spese dei più deboli, ma di quei pochi che sulla crisi climatica hanno costruito i loro profitti.
Cara Italia, sei di fronte ad un bivio della tua storia, e non dovranno esserci miopi vincoli di bilancio o inique politiche di austerity che ti impediscano di realizzare questa svolta.
Cara Italia, tu puoi essere d’esempio. Puoi guidare l’Europa e il mondo sulla strada della riconversione ecologica. Non a tutte le generazioni viene data la possibilità di cambiare davvero la storia e creare un mondo migliore - l’unico in cui la vita sia possibile. Questa è la nostra ultima occasione. Non possiamo permetterci di tornare al passato”.
Le parole dei giovani sono cariche di speranza, com’è giusto che sia. Possono sembrare utopistiche, ma oggi rappresentano l’unica soluzione concreta, l’unica fonte di ispirazione per le nostre azioni.
Ci sentiamo tra due settimane. Se ti è piaciuto ciò che hai letto, inoltra questa mail per far salire a bordo più persone. Se sei un nuovo iscritto, ti ringrazio per la fiducia. Puoi recuperare gli episodi precedenti cliccando qui.
Questo progetto nasce dall’idea che il decennio in cui siamo entrati è fondamentale e definirà il nostro futuro perché non ce ne sarà un altro a nostra disposizione. Riceverai un punto di vista già “metabolizzato” sulla crisi climatica. E per conoscerne le soluzioni. L’obiettivo è darti una panoramica selezionata, autorevole di quello che accade nel mondo.
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