A volte il silenzio è sinonimo – inizialmente avevo scritto “sintomo” – di novità. Specie quando questo silenzio si unisce a una condizione come quella attuale, fatta di incertezza e di opportunità allo stesso tempo. Una piccola premessa per dirvi che se per qualche tempo non avete ricevuto nuove “puntate” del Climatariano è perché qualcosa, in pentola, effettivamente bolliva.
Da martedì il Climatariano prosegue nella sua essenza, nel suo obiettivo, nella sua voglia di raccontare la crisi climatica e le sue soluzioni. Perché il decennio in cui siamo entrati è il “decennio per il clima”. Il decennio in cui salveremo la Terra da un futuro incerto, oscuro.
Ma lo fa in un contesto, anzi da un contenitore, rinnovato. Con la redazione e il team di LifeGate, il network di informazione per un futuro sostenibile che ho l’onore di guidare, abbiamo deciso di dar vita a un nuovo pacchetto di newsletter attraverso cui raccontare ogni sfaccettatura della sostenibilità. Tra queste, il Climatariano c’è e ci sarà. Non cambierà la cadenza (ogni due settimane a partire dal 9 marzo), non cambieranno i contenuti. Cambierà solo il giorno, da sabato a martedì.
Il Climatariano nasce dall’idea che il decennio in cui siamo entrati è fondamentale e definirà il nostro futuro perché non ce ne sarà un altro a nostra disposizione. Nasce per offrire un punto di vista “metabolizzato” sulla crisi climatica. E per conoscerne le soluzioni. L’obiettivo, dunque, è continuare a fornire una panoramica selezionata, autorevole di quello che succede al mondo e al suo clima. Al nostro clima.
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Cosa parlerò nella prima puntata della nuova serie? Avete mai sentito parlare della corrente del Golfo?
Il Climatariano nasce dall’idea che il decennio in cui siamo entrati è fondamentale e definirà il nostro futuro perché non ce ne sarà un altro a nostra disposizione. Nasce per offrire un punto di vista già “metabolizzato” sulla crisi climatica. E per conoscere le soluzioni. L’obiettivo è darti una panoramica selezionata, autorevole di quello che accade nel mondo.
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